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Circolare 3

Divieto di utilizzo del cellulare a scuola durante le attività didattiche

Divieto di utilizzo del cellulare a scuola durante le attività didattiche

Utente SAIC8BK008-psc

da Saic8bk008-psc

A tutto il personale scolastico

Alle alunne e agli alunni

Alle famiglie

 

 Cari docenti, cari alunni e cari genitori,

è ormai acclarato che l’esposizione eccessiva al cellulare nella fascia d’età degli alunni del primo ciclo, è dannosa nella misura in cui abbrevia i tempi di attenzione, mina la concentrazione, e ha ricadute negative sul rendimento scolastico e sulle abilità cognitive. L’uso inappropriato e continuo del cellulare, della rete e dei social, costituisce per lo più motivo di distrazione, disturbo, gioco e sempre più spesso di dipendenza e di isolamento, tale da costituire un vero e proprio ostacolo all’apprendimento e al sereno svolgimento delle lezioni.

Per minimizzare i danni che l’abuso degli smartphone sta arrecando ai più giovani, il Ministero, ai sensi della circolare ministeriale n. 5274 dell’11.02.24, ha vietato l’uso dei cellulari da parte degli studenti e delle studentesse anche se finalizzato alle attività didattiche, a meno che esso non sia espressamente previsto dal Piano Didattico Personalizzato o dal Piano Educativo Individualizzato.

Tale divieto si estende a tutte le attività, mattutine e pomeridiane, curricolari ed extracurricolari (studio dello strumento musicale, corsi di ampliamento dell’offerta formativa), nonché a tutti gli spazi della scuola (bagni, palestra, laboratori, ecc.).

In alternativa, nel caso in cui si rendano necessari ai fini dell’apprendimento, sono disponibili a scuola laboratori dotati di computer e tablet specificamente destinati alle attività didattiche. Possono, altresì, essere utilizzati a fini didattici i visori, per tempi ridotti e sempre sotto la sorveglianza del docente.

E’ importante che gli adulti di riferimento siano i primi a supportare la scuola nel rispetto delle nuove norme, nell’esclusivo interesse del benessere psicofisico dei propri ragazzi. I docenti e i collaboratori scolastici, altresì, sono tenuti rispettare il divieto – come già previsto da una precedente circolare ministeriale (n. 362 del 25 agosto 1998) – e a farlo rispettare: a loro spetta la vigilanza affinché i cellulari non siano utilizzati durante le lezioni e negli spazi della scuola, e siano conservati spenti negli zaini.

Se l’alunno viene sorpreso dal docente o dal personale con il cellulare acceso, si procederà al sequestro temporaneo dell’apparecchio: il cellulare da ritirare è spento dall’alunno stesso e consegnato dal docente alla Segreteria, la quale invita telefonicamente la famiglia a ritirarlo prima della fine delle lezioni e previa sottoscrizione di un verbale sull’accaduto. Qualora i genitori non si presentino in tempo utile, il dispositivo è riconsegnato direttamente all’alunno. All’alunno scoperto con il cellulare acceso per la prima volta non verrà comminata la sospensione; se l’infrazione è reiterata possono essere comminate azioni riparatorie, una sospensione da uno a cinque giorni, nonché l’esclusione dalle visite guidate e dai viaggi di istruzione.

Tutti gli alunni sono quindi tenuti a custodire il proprio cellulare, spento, nel proprio zaino.

Mi appello, infine, ai genitori e ai famigliari che, spesso, chiamano i propri figli durante le attività didattiche, o inviano loro messaggi, pur sapendo che l’utilizzo degli smartphone a scuola e delle chat è interdetto ai minori di 14 anni. Tale uso è scorretto, oltre che assolutamente superfluo: le comunicazioni tra alunni e genitori possono e devono obbligatoriamente passare attraverso i canali ufficiali della scuola (richiesta da parte dell’alunno al docente di avvisare o chiamare la famiglia, comunicazione alla Segreteria tramite il collaboratore scolastico).

Nella stessa circolare si insiste, infine, sulla necessità di abituare gli alunni a prendere i compiti manualmente, sul diario: si tratta di favorire la consapevolezza e la responsabilità al prendere l’assegno e svolgerlo a casa rispetto all’assegno domestico e di evitare che siano chiesti sulle chat o, peggio, siano presi consultando il registro elettronico con le password dei genitori: è già successo che, avendo accesso al registro, i ragazzi abbiano giustificato le assenze all’insaputa dei genitori. Le credenziali devono essere utilizzate e conosciute esclusivamente dagli adulti, mentre ai discenti spetta l’onere di prendere i compiti e rispettarli.

 

 

La Dirigente

dott.ssa Ginevra de Majo

 

 

 

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